Il feltro lavorato a mano

Il feltro è un "tessuto non tessuto": è un materiale tessile costituito da fibre, principalmente quelle della lana di tosa delle pecore che non vengono filate ma lavorate "grezze" oppure solo pettinate.

Il feltro lavorato a mano non si ottiene da tessitura, nè dalla lavorazione a maglia o da cucitura: le fibre sono unite tra loro attraverso un'antica tecnica di manipolazione che prevede il semplice utilizzo di acqua calda, sapone e movimento delle mani. In pratica i fiocchi di lana preventivamente pettinati vengono stesi in più strati sovrapposti e incrociati, si bagna con acqua insaponata e si inizia a sfregare e a manipolare fino a quando le fibre si compattano tra loro, stringendosi e rimpicciolendosi tanto da creare una "stoffa" resistente. Questo è il "feltro". A questo punto inizia la fase di modellazione, che permette di conferire al feltro bagnato forme particolari e originali che manterrà anche da asciutto.

L'infeltrimento è "magicamente" irreversibile: le fibre, una volta unite tra loro, non si disgiungeranno più.

Il feltro può essere prodotto con varie fibre sia animali sia vegetali o artificiali. Quelle più utilizzate (perchè più facili e immediate da lavorare) sono di origine animale, principalmente quelle ottenute dal vello ovino, ma anche da capre, conigli, camelidi e bovini. La consistenza finale del feltro dipende dal tipo di fibre utilizzate, che varia a seconda della razza animale scelta: alcune lane sono più fini e morbide (es. merinos, mohair) altre più grezze e resistenti (es. lane del nord Italia). Molte sono le qualità che caratterizzano il feltro: oltre ad essere un termoisolante, l'igroscopicità gli permette di assorbire umidità senza risultare bagnato.
 
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